mercoledì 22 febbraio 2017




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Looking forward to hearing back from you.



OLLA. 

new album. new sound. new website. stay tuned.




mercoledì 25 marzo 2015





Tempo di ringraziamenti. Quando esce un disco, ripensi a tutti quelli che ci hanno messo un pezzo della loro vita, per creare una piccola traccia di un percorso.
In primis un grazie enorme a Luigi de Palma, che ha deciso di esplorare altri territori, e che di questi anni è stato compagno, mente sottile e braccio esperto del progetto Olla. Grazie a lui è uscito questo disco.
Un benvenuto enorme a Vincenzo Morreale, ex Death Disco, che è salito a bordo e che abbracciamo forte, già gli vogliamo un gran bene.
Grazie a Enrico Viarengo dei New Adventures in Lo-fi che ci ha regalato una sua versione di The Fly Off che trovate nel disco.
Un grazie enorme a Mauro Fara aka @morningyearning., che ci ha donato fotografie splendide e che sono finite poi sul nostro disco.
E in ultimo, a Roberto Necco aka Elyron, il cui tratto è come sempre un colpo di genio.
Al solito, abbiamo molte persone a cui dobbiamo molto. Speriamo di ricambiare sempre con i suoni.


ROCKIT

Video della settimana per Rockit.... Lo trovate qui: http://www.rockit.it/olla/video/olla-the-future/20266 ! Grazie di cuore al montaggio di Sanro De Frino. E ai salti in Super8 style....



INTERNAZIONALE





BLOWUP





DISTOPIC


Metti “A Serious Talk“, disco d’esordio dei piemontesi Olla, e dopo pochi secondi ti viene subito in mente Greg Dulli degli Afghan Whigs. Cavolo, l’atmosfera dell’iniziale “The Future” e il cantato di Fabio Padovan rimandano la testa alla band americana, alle ballate del genio di Hamilton. Un’associazione di idee quasi naturale. Piacevole, s’intende.
L’impasto sonoro del cd è composto da un rock che appena può vira verso i territori del pop ma senza mai metterci piede realmente. Poi c’è l’elettronica, un altro ingrediente, ma è dosato con estrema attenzione per non snaturare la natura intima dei brani. L’atmosfera generale del compact – molto autunnale – sa destare attenzione e soprattutto ben dispone l’ascoltatore, che si ritrova davanti una scaletta avvolgente, con suoni eleganti e tante piccole idee espresse bene. Dicevamo all’inizio dei rimandi agli Afghan Whigs: un po’ tutto l’album fa la gioia di chi è cresciuto con le ballate di Greg Dulli, perché i punti di contatto fra i due progetti sono abbastanza evidenti. Una pecca? Forse si sarebbe potuto “arrotondare” meglio alcuni ritornelli per provare a tirar fuori qualcosa in più da diversi brani dal buonissimo potenziale pop. La canzone migliore? Per noi è “Anti Gravity”, ma ci sentiamo di consigliarvi anche la deliziosa “Over The Rough”. In conclusione: promossi.